06 Lug Il fascino regale di Eleonora di Toledo Duchessa di Firenze ed eccezionale “modella” rinascimentale
E’ l’estate del 1545, Eleonora di Toledo, nobile spagnola, figlia del Vicerè di Napoli Don Pedro di Toledo, andata in sposa a Cosimo de’Medici, trascorre le sue giornate di riposo alla Villa medicea di Poggio a Caiano, un luogo caro, lontano dalla città, qui giunse prima della celebrazione delle nozze sei anni prima. Un matrimonio strategico dal punto di vista politico che riportò in auge il casato dei Medici e che si rivelò ben presto un unione nutrita da un sincero e fedele sentimento d’amore e rallegrata dalla nascita di numerosi figli. E’ qui che il pittore preferito, Agnolo Tori, detto il Bronzino, dipinge, pare dietro sua commissione, un ritratto della Duchessa di Firenze destinato a rimanere nella storia ed esempio sublime della ritrattistica di corte del Cinquecento.
Eleonora ha ventidue anni ed è nel pieno della giovinezza, la sua bellezza è regale, è già madre di quattro bambini e questo suo ritratto intende celebrarla in quanto genitrice di figli destinati a portare avanti il principato di Cosimo. Al suo fianco, in piedi, troviamo il secondogenito Giovanni che all’epoca aveva due anni e che nelle speranze del padre sarebbe stato destinato al soglio pontificio; purtroppo Giovanni morirà nel 1562 senza veder realizzate le aspirazioni paterne.
Immagine del potere per eccellenza, nel ritratto, Eleonora di Toledo viene presentata con un abito sontuoso, autentico protagonista del dipinto insieme a un corredo di gioielli che ne testimoniamo la ricchezza e la passione per le raffinate produzioni della gioielleria rinascimentale. Importante fonte di ricchezza per la città di Firenze, la cui produzione è promossa anche da Cosimo, l’abito di Eleonora è in seta bianca su cui spiccano grandi melograne in broccato d’oro bouclè, simbolo di fertilità ed emblema della Spagna. I frutti sono circondati da arabeschi in velluto nero di gusto moresco, così come il corpetto dallo scollo quadrato con la rete che avvolge le spalle decorata con perle così come la rete che avvolge i capelli.
Nessun anello sulle dita in primo piano, la mano è adagiata sul maestoso abito, mentre con l’altra cinge il piccolo Giovanni. Le perle a goccia, le sue preferite, incorniciano il viso, mentre una collana ha un ricco pendente formato da un diamante con taglio a tavola e una perla a goccia, oltre alla lunga collana di perle, forse dono di nozze di Cosimo, che arriva al centro del busto. Impossibile non rimanere incantati dalla spettacolare cintura in oro massiccio, con pietre preziose incastonate e una grande nappa di microperle come finale. Molti pensano a un disegno di Benvenuto Cellini, orafo di corte che già aveva realizzato esemplari simili.
Il dipinto accanto ad esemplari di tessuti e di manufatti si trova attualmente esposto alla Galleria degli Uffizi nella Sala Magliabechiana in occasione della mostra di carattere scientifico “Islam e Firenze. Arte e collezionismo dai Medici al Novecento” dedicata al ruolo di Firenze e agli scambi interculturali e interreligiosi dal Quattrocento al Novecento. Sebastiana Gangemi
No Comments